Sassuolo (MO), mercoledì 12 giugno, alle ore 20.30, si svolgerà “Vi lascio la pace” di Annalisa Vandelli, la mostra/racconto in forma itinerante che ha per tema l’attualizzazione delle 14 stazioni della Via Crucis.
L’appuntamento, promosso da Caritas Sassuolo Sud insieme con Scout e Azione Cattolica, sarà per tutti nella Chiesa della SS. Vergine Maria Consolata per poi seguire a piedi, guidati dall’autrice e animati dalla comunità, fino al Monastero delle Carmelitane Scalze, dove le monache di S. Teresa commenteranno le stazioni finali. Un cammino aperto a tutti: da coloro che amano la fotografia di reportage a chi, attraverso di essa, desidera entrare nelle storie che vi si raccontano. Ma soprattutto un percorso che riporta in terra le ultime vicende terrene di un Uomo di pace, che ne rappresenta tanti altri del nostro presente.
“Vi lascio la pace” è un invito a meditare sul nostro impegno quotidiano nel ricevere questo mandato di amore e nel diffonderlo. È una riflessione sul nostro tempo. È un modo di stare insieme, rifare comunità. Attraverso l’attualizzazione delle 14 stazioni della Via Crucis con fotografie scattate in diversi luoghi del pianeta dalla reporter sassolese, si racconta il privilegio di aver ricevuto la pace e il mandato di continuare a cercarla, nonché ad estenderla.
La mostra è lenta e il modo ideale è percorrerla in raccoglimento, ma anche partecipando attivamente.
Simbolicamente, una fotografia in formato cartolina verrà lasciata ai visitatori, come pro memoria di un’azione che si fa quotidiana nei gesti e nello stile di vita. E una gigantografia, rappresentante la mostra, resterà per tutto il tempo della sagra parrocchiale.
La pace è un percorso in salita, che scende in profondità. Altus in latino significa anche profondo e quale luogo migliore di una faticosa salita al Carmelo, per entrare nei nostri strapiombi interiori? È una via faticosa e un po’ buia. È scambio: chi lo vorrà potrà lasciare un messaggio in forma simbolica di barchetta. È un cammino sia religioso sia laico, perché la pace appartiene a una dimensione umana, anzi spesso sovrumana. Da mostra a esperienza, cosicché le fotografie e lo scrigno di storie che svelano rimandino a una meditazione e a un orientamento sul nostro viaggio terreno. E interiore.