LA RESISTENZA DEL BARBARO

Fotografie di Annalisa Vandelli

Education

Tonalestate | Passo del Tonale
7-10 Agosto 2017

Dieci scatti per raccontare la resistenza dei barbari contemporanei, coloro che arrivano di fronte a noi “romani” e ancora si sentono definire per il suono confuso della loro voce, per il loro dire bar-bar. Eppure, tra questi resistenti, si incontra il lettore, il profeta, l’innocente, il difensore della cultura… dentro ai miei barbari c’è tutto quel mondo che liquidiamo nel nostro bar-bar, per non sentire un bisbiglio distinto di senso, di grido e di speranza. Quell’uomo che tornava al suo nido appartiene al cammino dei popoli che quel nido lasciano come rondini orientate da una mappa familiare. Il barbaro ci provoca, soprattutto per la sua diversa normalità.

In Etiopia ho seguito un lavoro sulla migrazione. Queste fotografie sono state scattate nei luoghi di partenza dei giovani oppure di ritorno dei returnis, quei migranti che non hanno avuto successo e la cui storia è costellata di sventure, torture e spesso schiavitù. Anche l’Eritrea è un Paese di partenza di energie in cerca di futuro. Riporto un epitaffio come un pro memoria da scolpire di nuovo nel pensiero e nel cuore: “Gli eritrei furono splendidi. Tutto quello che potremo fare per l’Eritrea non sarà mai quanto l’Eritrea ha fatto per noi. Gen. Amedeo Guillet” 1941, Cimitero dei soldati italiani ed eritrei a Keren, luogo in cui si consuma l’ultima, definitiva battaglia contro gli inglesi, a seguito della quale l’Eritrea passa come protettorato alla Gran Bretagna.

 
 
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