DA LEGGERE
Mani Tese | Rivista semestrale
Il giornale di Mani Tese è una voce qualificata e autorevole che segue da 50 anni l’attività della ONG.
FOOD SYSTEM REVOLUTION. Sistemi locali del cibo contro le crisi globali: il modello “Quelimane agricola” in Mozambico”
Nel numero di giugno 2020, le foto di Annalisa Vandelli.
Corriere della Sera | Blog Buone Notizie
“Cinzia, la camionista gentile che sfida la mafia”
Annalisa Vandelli intervista Cinzia Franchini, presidente nazionale degli autotrasportatori Cna
Avvenire.it
“In Nepal volo umanitario della Cooperazione italiana”
Il Sassolino.net | sassolini nella rete
“Così lontano, così vicino”
Rubrica di approfondimento a cura di Annalisa Vandelli
Afro | dall’Africa sull’Africa
www.afromagazine.it
Rivista semestrale, diretta da Annalisa Vandelli, che restituisce dell’Africa un’immagine culturale, storica, di radice comune, attraverso percorsi fotografici e articoli di elevata qualità.
Il Barrito del Mammut
www.mammutnapoli.org
La rivista multimediale, diretta da Annalisa Vandelli, racconta le attività e le novità del Centro Territoriale Mammut, nato a Napoli nel 2007 con sede a Scampia, sotto le colonne di un grande e strano porticato di sei colonne chiamato dagli abitanti del quartiere, per il profilo delle sue forme, o Mammut. In questi anni Il Mammut ha sviluppato una ricerca azione articolata e complessa, dando vita a pubblicazioni e organizzazioni territoriali anche in altre regioni d’Italia. La ricerca Mammut intreccia pedagogia, urbanistica, teatro e arti figurative nel tentativo di sperimentare forme di sociale e convivialità valide nel nostro tempo.
Attorno a nuclei narrativi come nel gioco del “Mito del Mammut” (giunto alla sua VII edizione) in questi anni sono stati realizzati una mediateca, laboratori di scuola attiva con i bambini e le loro classi, una scuola di italiano per migranti, la ciclofficina, lo sportello di orientamento, l‘ambulatorio di medicina omeopatica, il supporto didattico per adolescenti. La sperimentazione su didattica, relazione di cura e partecipazione urbana ha coinvolto oltre 10.000 tra bambini, ragazzi e adulti italiani, migranti e rom e contribuendo alle azioni di recupero per una 50 di spazi pubblici nei diversi contesti visitati. Riuscendo a raccogliere molte “prove” sulla possibilità di recuperare spazi pubblici attraverso le pratiche della pedagogia attiva e partecipata. Una piazza grande e desolata come un deserto si è riempita di bambini, momenti di incontro, giornate di studio.